lunedì 30 dicembre 2013

Forza Gesù...

Forza Gesù,
non ti preoccupare
Se il mondo non è bello visto da lassù,
Con il tuo amore si può sognare
E avere un po' di paradiso
Quaggiù ...



sabato 28 dicembre 2013

AsPeTtAndO il Nuovo AnNo...


 A fine anno non tiro le somme,
la matematica non è mai stata il mio forte.
Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno o contrariamente
nel cestino della carta di qualcun altro. -C. Bukowski-
 ♥♥♥♥♥♥
 
O è Natale tutti i giorni Jovanotti-Carboni
 
 
Buon anno - Jovanotti
 
 
2013 Give a little more LOVE... 
 

domenica 8 dicembre 2013

Foto on-line e privacy




Parenti, Amici, colleghi, genitori ed alunni pubblicano facilmente foto online.
Leggendo un articolo sul web, ho deciso di pubblicare un post sull'argomento.
Io cerco di rispettare la privacy dei miei cari e sopratutto dei bambini. Quando pubblico online le foto dei miei cari cerco sempre di nascondere in qualche modo il volto.
Voi lascereste aperta la porta di casa vostra, in modo che chiunque possa curiosare?
Da poco sperimentiamo cosa voglia significare avere una “presenza online” o una “identità online”. Cosa penseranno i nostri figli quando da grandi scopriranno che sono state pubblicate delle loro foto da piccoli? E se una delle tante immagini o video pubblicati, potesse avere conseguenze nel loro futuro? Parliamo di qualsiasi cosa, dai vestitini, al colore dei capelli oppure a piccole balbuzie. Cosa pensereste se i vostri genitori caricassero oggi, una vostra foto “scomoda”? Probabilmente ve la prendereste a male.
Anche i bimbi hanno diritto alla propria privacy e noi dobbiamo tutelarla.

clicca sul link x leggere  Qualora la fotografia di un ritratto (ovvero del viso) di un individuo (o dei genitori, del coniuge o dei figli dello stesso) sia pubblicata senza il suo consenso, questi potrà rivolgersi al giudice per ottenere l’inibizione della pubblicazione stessa oltre al risarcimento dei danni ad essa conseguenti


Sapevate, per esempio, che FACEBOOK acquista i diritti delle immagini?
Non sarebbe meglio evitare la pubblicazione di foto su questo social network?
Capita molto spesso che qualcuno pubblichi una foto che ci ritrae
senza averci richiesto il permesso.
Se a farlo è un Amico, solitamente, è sufficiente una richiesta informale per ottenerne la rimozione.
Nel caso in cui la nostra richiesta non venga accolta, abbiamo l’opportunità, tramite un’apposita segnalazione, di richiedere la sua rimozione.

COMPITI SI

Compiti a casa!

Il tema dei compiti a casa è sempre stato oggetto di discussione fra i genitori e gli insegnanti. Spesso i genitori sottolineano l’eccessivo carico di lavoro dei figli al rientro da scuola o durante il fine settimana, d’altra parte non mancano genitori che sollecitano i docenti ad assegnare ulteriori compiti per consolidare apprendimenti, per abituarli ad un impegno che si farà più pesante negli ordini scolastici successivi, per sviluppare nei bambini ulteriori competenze.
 

L’IMPORTANZA DEI COMPITI A CASA: il metodo

Sono un peso, eppure rappresentano un sistema insostituibile per esercitare il metodo di studio acquisito a scuola.
I compiti a casa divengono, giorno dopo giorno, una regola quotidiana e ben presto i genitori si sentono rivolgere la fatidica domanda: “Mi aiuti a fare i compiti?”.
La tentazione di sedersi accanto al bambino e dargli una mano nello svolgimento è forte: per rassicurarlo, per fargli fare bella figura in classe, magari anche per finire più in fretta e lasciargli quindi un po’ di tempo per giocare.
 
I compiti, invece, hanno un ruolo importante: abituare, poco per volta, il bambino a cavarsela da solo. Se un bimbo non impara da subito a occuparsi di mansioni semplici, alla sua portata, difficilmente sarà capace di destreggiarsi in una prova in classe, quando i genitori non ci sono e lui si trova da solo con le sue uniche risorse.
 
A partire dal primo disegno da completare, dalla prima coloritura da terminare a casa, per arrivare alle mansioni più complesse, ci si deve sforzare di permettere al bambino di cavarsela da solo. Molti genitori – soprattutto le mamme – si sentono in colpa se non aiutano il loro cucciolo. Tuttavia, lasciarlo un po’ solo con se stesso lo renderà più autonomo e indipendente. Sedersi accanto a lui, dettargli le parole, aiutarlo nei calcoli significa infatti esporlo al rischio di delusioni a scuola. Il piccolo troppo seguito non sarà in grado di svolgere un compito in classe e questo lo esporrà al richiamo della maestra.
 
Questo non significa che il bimbo deve essere abbandonato a se stesso. I genitori hanno soprattutto il ruolo di motivarlo e di fargli capire che ormai è cresciuto e che ha le sue responsabilità.
Il bambino si deve assumere la responsabilità di non avere svolto un lavoro e quindi di essere rimproverato. È bene, piuttosto, coinvolgerlo, proponendogli un libretto da leggere su un argomento di cui si sta occupando a scuola, visitando un museo, affittando un Dvd di storia, natura, tecnologia. Servirà a interessarlo maggiormente alle tematiche trattate in classe.
 
La scuola  è un impegno anche della famiglia....
Nel caso in cui un alunno non completi il lavoro assegnato durante le lezioni, occorre verificare se ciò avviene occasionalmente o con una certa frequenza, indagare sulle probabili cause e valutare con i colleghi e con la famiglia una strategia idonea.
 
La maggior parte degli apprendimenti devono essere consolidati attraverso l’esercizio, sono pochi gli apprendimenti che si verificano e si fissano nella mente all’istante: in classe si affronta un argomento, poi, a distanza di qualche ora o di qualche giorno, a casa propria, è necessario tornare sulla nuova acquisizione approfondendola, rafforzandola e stabilizzandola.
I compiti a casa sono un’occasione per accrescere l’autodisciplina, imparare a darsi dei tempi e a seguire delle regole.
In altre parole il bambinino, attraverso l'esercizio a casa, impara a responsabilizzarsi.
I compiti devono servire per rafforzare le conoscenze, la coordinazione, la concentrazione, l'autonomia e anche il senso del dovere!

venerdì 6 dicembre 2013

Nelson Mandela 1918-2013


"Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli." -Nelson Mandela-

"No one is born a slave or master, or to live in misery, but we are all born to be brothers"

-Nelson Mandela-

Nelson Mandela è morto ieri sera, 5 dicembre 2013.

Nelson Mandela è stato il più importante leader sudafricano, nonché presidente dal 1994 al 1999 e tra i più grandi statisti al mondo.

Nel 1993 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace per essere riuscito a porre fine in modo pacifico alla segregazione razziale (apartheid) dei neri in Sudafrica attuata per circa mezzo secolo dall’etnia bianca al potere e per aver posto le basi della democrazia nel paese.

Nelson Rolihlahla Mandela, questo il suo nome completo. Il suo nome in lingua Xhosa, Rolihlahla, ha un significato profetico: “attaccabrighe”.
Sarà chiamato Nelson solo quando inizierà a frequentare il collegio coloniale britannico di Healdtown. Un nome affibbiato dall’insegnante, che sceglieva nomi inglesi a caso per i ragazzini sudafricani, al posto degli impronunciabili appellativi tribali. Forse il nome di Mandela è ispirato all’ammiraglio britannico Lord Nelson.
Per la maggior parte dei suoi 95 anni, Mandela si è speso per i diritti del suo popolo e dell’umanità intera, spinto dalla sua forte sensibilità nei confronti di temi quali la giustizia e la libertà, è da sempre considerato il simbolo della lotta anti-apartheid.

L’apartheid è la politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnìa bianca del Sudafrica a partire dal dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1993. Madiba, questo il nome di Mandela all’interno del suo clan di appartenenza, all’epoca era un giovane laureato in legge che decise di partecipare alle sollevazioni di massa contro il regime.
  
http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/mandela_e_i_bambini.htm

MANDELA e i BAMBINI

"La morte è inevitabile.
Quando un uomo ha compiuto quello che ritiene essere il suo dovere nei confronti della sua gente e del suo Paese, può riposare in pace....
Penso di essermi impegnato in tal senso ed è per questo che potrò dormire sereno per l’eternità." (Nelson Mandela) 
Dal documentario "Mandela" anno 1996

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