martedì 27 maggio 2014

Incontro con l'autrice...14 maggio 2014

PROGETTO


Farsi coccolare dal mondo fantastico ed immaginario 
per favorire una sana crescita affettiva e cognitiva.
Farsi coccolare dalle parole di un libro 
per osservare , valorizzare ed incoraggiare la spontaneità dei fanciulli. 
 
 Obiettivo di un "Incontro con l'autore" nasce dalla constatazione di una crescente estraneità dei bambini, nei confronti della lettura di un libro e quindi dalla necessità di proporre ai bambini la ricchezza nascosta nei libri.

Per molti bambini, e purtroppo per alcuni genitori,  l'attività di lettura significa esercitarsi per
l’acquisizione delle strumentalità di base, e spesso il tutto avviene malvolentieri perché, in qualche modo, si  è "costretti" a leggere.
La lettura deve quindi essere riscoperta dal bambino come attività libera.

Educare alla lettura non è la stessa cosa che insegnare a leggere: sarebbe bello insegnare a stabilire un legame indistruttibile con i libri, conducendo i bambini alla scoperta della lettura come piacere, dato che proprio i libri, più di ogni altra cosa, sono in grado di soddisfare le loro esigenze di crescita.

Nella scuola primaria, ma anche nella scuola dell'infanzia, ci sono indicazioni precise che invitano ad un'immersione precoce dei bambini nel mondo del libro, si mira ad una didattica laboratoriale e a scelte metodologiche relative ai fondamenti didattici della pedagogia della lettura. E' importante la promozione, la fruizione della lettura, ma anche la produzione creativa, con la nascita di piccoli e spontanei laboratori di scrittura.
Lettura e scrittura diventano così dimensioni trasversali e presupposti indispensabili dei processi cognitivi e della crescita globale dei bambini.


L’incontro con un autore può diventare, dunque, una delle strategie attraverso cui proporre un’immagine viva e dinamica del libro e favorire la scoperta della lettura come "piacere".
Il libro e l’incontro, poi, rappresentano una partenza per percorsi originali, nei quali trovano spazio emozioni, curiosità, fantasie, pensieri e riflessioni da parte di tutti gli alunni.

Il nostro incontro con l'autrice:
carico di aspettative, entusiasmo, curiosità!
Miriam Dubini
"Non mi piace scrivere"
Da "Incontro con l'autore"
Le domande sono state tantissime, le richieste di racconti incessanti, il desiderio di capire, approfondire e sviscerare, è stato inesauribile.
IL nostro INCONTRO con l'AUTORE si è svolto in più fasi.

Circa un mese prima abbiamo cominciato a parlare della scrittrice Miriam Dubini, dei suoi testi, abbiamo letto uno dei suoi libri, in modo da creare un clima di attesa per l’arrivo dell’autrice e per motivare i bambini alla lettura dei suoi libri.
In questo modo i bambini non sono stati “spinti”, ma si sono avvicinati in modo naturale alla lettura del libro, senza sentirne l’obbligo.

L’incontro con la scrittrice, vero e proprio, è stato fantastico!
Miriam Dubini è una persona molto comunicativa e durante l' incontro ha alternato domande, risposte e racconto della trama del suo prossimo libro, stimolando l'interesse dei bambini ...
...i bambini, ne sono certa, continueranno a leggere i suoi libri, a seguirla a lungo e questo credo sia sempre l’obiettivo più importante da raggiungere.

Sottolineo che circa la parte organizzativa, la libreria Edicolè e Cosimina D'errico "dei Salesiani" si sono occupate di tutti gli aspetti del progetto, da quelli logistici (accoglienza, spostamenti, pernottamenti … dell’autore) a quelli più legati all’attività stessa (fornitura dell’esperto per l’incontro di preparazione, gestione pratica dell’incontro  stesso tra autore e alunni … ).

Incontrare Miriam Dubini ha permesso, ai miei alunni, di  avvicinarsi, in modo affettivo ed emozionale, al mondo dei libri, promuovendo atteggiamenti positivi e già pensano al prossimo libro da leggere e all'acquisto di  "Non mi piace leggere", di prossima pubblicazione!
 
 https://picasaweb.google.com/lh/photo/h9ZqxFn0tD3u3QLSrzSJ_9MTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=directlink
 

Miriam Dubini è nata a Milano.
Ha scritto e recitato per il teatro ragazzi e collaborato con Disney nell'ambito della narrativa e dei fumetti.
Si è trasferita a Roma per scrivere un film, ma ogni tanto torna a Milano dove lavora per Art Attack e trasforma le cose, creando giocattoli con materiali di recupero.
Per Mondadori ha pubblicato anche la trilogia Aria.
Adesso è alle prese con una vecchia scopa... ed è certa che prima o poi volerà!


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lunedì 12 maggio 2014

12.05.2014... Giornata della LENTEZZA


Non a caso la Giornata cade sempre di 
lunedì... il giorno frenetico per eccellenza. 
foto FB Rosaria Gasparro

Giornata Mondiale della Lentezza 2014
dal 12 al 18 maggio


Si festeggia oggi la Giornata mondiale della lentezza che durerà una settimana e anche oltre. Una settimana in cui chi vorrà potrà ripensare alla propria quotidianità in termini slow. Per assaporare il tempo. Per non lasciarci consumare dalla velocità.
...
«Vuol dire rallentare, fare piccole azioni per grandi e duraturi cambiamenti per un modello di società più riflessivo e partecipe, che a partire da noi stessi combatta la tristezza, trovando tra le pieghe di una vita, a volte complicata, una gioia di vivere che certamente esiste in ciò che abbiamo» afferma Bruno Contigiani, presidente del movimento “L’arte di vivere con lentezza”.

La Giornata Mondiale della Lentezza è alla sua ottava edizione, ed è un progetto che immagina una grammatica della vita rispettosa e solidale per superare la cultura dell'eccesso.

poesia visuale di Mimino Ligorio
tratto dal web/FB
  •  L'imperativo è rallentare. Essere lenti ai tempi del web, in effetti, è il nuovo lusso. Un lusso tutto a sé, perché l'animo lento non lo puoi né rubare né comprare da nessuno. La frenesia congenita colpisce il 90% della popolazione mondiale, uomini, donne, bambini, cambia a seconda dell'area geografica in cui ci troviamo. Come e cosa imparare dalla festa dei bradipi d'Italia e del mondo, meglio detta Giornata mondiale della Lentezza?

sabato 10 maggio 2014

Mama...To Celebrate Happy Mother's Day!

Because You Loved Me lyrics
 by Celine Dion


Until then Goodbye feat
 by Celine Dion

 A Mother's Prayer by Celine Dion 
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e pensando alle mamme lassù

Mama by Celin Dion

lunedì 5 maggio 2014

"...la vita finirà un giorno o l'altro" oppure inizierà ....


Un giorno un'insegnante chiese ai suoi studenti di fare una lista dei nomi degli altri studenti nella stanza su dei fogli di carta, lasciando un po' di spazio sotto ogni nome.
Poi disse loro di pensare la cosa più bella che potevano dire su... ciascuno dei loro compagni di classe e scriverla.
Ci volle tutto il resto dell'ora per finire il lavoro, ma all'uscita ciascuno degli studenti consegnò il suo foglio.
Quel sabato l'insegnante scrisse il nome di ognuno su un foglio separato, e vi aggiunse la lista di tutto ciò che gli altri avevano detto su di lui/lei.
Il lunedì successivo diede ad ogni studente la propria lista.
Poco dopo, l'intera classe stava sorridendo. "Davvero?" sentì sussurrare.
"Non sapevo di contare così tanto per qualcuno!" e "Non pensavo di piacere tanto agli altri" erano le frasi più pronunciate.
Nessuno parlò più di quei fogli in classe, e la prof non seppe se i ragazzi l'avessero discussa dopo le lezioni o con i genitori, ma non aveva importanza: l'esercizio era servito al suo scopo.
Gli studenti erano felici di se stessi e divennero sempre più uniti.
Molti anni più tardi, uno degli studenti venne ucciso in Vietnam e la sua insegnante partecipò al funerale.
Non aveva mai visto un soldato nella bara prima di quel momento: sembrava così bello e così maturo...
La chiesa era riempita dai suoi amici.
Uno ad uno quelli che lo amavano si avvicinarono alla bara, e l'insegnante fu l'ultima a salutare la salma.
Mentre stava lì, uno dei soldati presenti le domandò "Lei era l'insegnante di matematica di Mark?".
Lei annuì, dopodiché lui le disse "Mark parlava di lei spessissimo".
Dopo il funerale, molti degli ex compagni di classe di Mark andarono insieme al rinfresco.
I genitori di Mark stavano lì, ovviamente in attesa di parlare con la sua insegnante.
"Vogliamo mostrarle una cosa", disse il padre, estraendo un portafoglio dalla sua tasca.
"Lo hanno trovato nella sua giacca quando
venne ucciso.
"Pensiamo che possa riconoscerlo"
Aprendo il portafoglio, estrasse con attenzione due pezzi di carta che erano stati ovviamente piegati, aperti e ripiegati molte volte.
L'insegnante seppe ancora prima di guardare che quei fogli erano quelli in cui lei aveva scritto tutti i complimenti che i compagni di classe di Mark avevano scritto su di lui.
"Grazie mille per averlo fatto", disse la madre di Mark.
"Come può vedere, Mark lo conservò come un tesoro"
Tutti gli ex compagni di classe di Mark iniziarono ad avvicinarsi.
Charlie sorrise timidamente e disse "Io ho ancora la mia lista. E' nel primo cassetto della mia scrivania a casa".
La moglie di Chuck disse che il marito le aveva chiesto di metterla nell'album di nozze, e Marilyn aggiunse che la sua era conservata nel suo diario.
Poi Vicki, un'altra compagna, aprì la sua agenda e tirò fuori la sua lista un po' consumata, mostrandola al gruppo.
"La porto sempre con me, penso che tutti l'abbiamo conservata".
In quel momento l'insegnante si sedette e pianse.
Pianse per Mark e per tutti i suoi amici che non l'avrebbero più rivisto.
Ci sono così tante persone al mondo che spesso dimentichiamo che la vita finirà un giorno o l'altro.
E non sappiamo quando accadrà.
Perciò dite alle persone che le amate e che vi importa di loro, che sono speciali e importanti.
Diteglielo prima che sia troppo tardi. 

dal web
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Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè.
Uno di loro chiese all’altro:
- Tu credi nella vita dopo il parto?
- Certo. Qualcosa deve esserci dopo ...il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi.
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
- Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora?
- Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...
- Sarà ma io mi fido poco o nulla di quello che non vedo...

(Guru PV Zen)
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