giovedì 28 novembre 2013

WI-FI...pericolo in vista!

Forse non tutti sanno o sono consapevoli del fatto che quando sfruttiamo le reti invisibili, che ci attraversano ogni giorno da capo a piedi, perfino mentre stiamo dormendo, in qualche modo sono dannose per il nostro benessere psico fisico.

Avere il WI-FI sempre attivo, soprattutto nelle scuole, preoccupa mamme ed insegnanti.

Seguono due link per tenersi informati...e non sentirsi dire: "Non preoccuparti, il WI-FI non è pericoloso!
Consiglio a tutti di tenere i bambini lontani dal cellulare, almeno fino a 12 anni.

"I bambini, le persone malate, i disabili, e gli anziani, sono particolarmente a rischio a causa dei  campi elettromagnetici.  I bambini, dal momento che i loro corpi e cervelli sono ancora in via di sviluppo, sono particolarmente sensibili alle condizioni ambientali non fisiologiche. Esplicando  la loro gioia di scoprire e seguendo il loro istinto del gioco, i bambini percepiscono questi dispositivi elettronici senza fili come un attraente giocattolo, completamente ignari di qualsiasi rischio. Come genitori e tutori, abbiamo la responsabilità di tutelare i bambini che rappresentano il nostro futuro.
Si consiglia pertanto di rinunciare all’uso del Wi-Fi  scegliendo invece soluzioni cablate, sicuramente a casa così come nelle scuole e nelle scuole dell’infanzia, insomma, in tutti i luoghi in cui i bambini trascorrono lunghi periodi di tempo."
Dr. Christine Aschermann, Leutkirch
Dr. Barbara Dohmen, Murg

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mercoledì 27 novembre 2013

˙˙˙ɯooɹssɐןɔ pǝddıןɟ (؛ ıɔoɯɐıuɹoıƃƃɐ


 
Il flip teaching è una metodologia didattica che sta prendendo campo all'estero negli ultimi anni.
Le classi coinvolte in questa metodologia, dette flipped classroom, sono protagoniste di una inversione delle modalità di insegnamento tradizionale in cui il docente è il dispensatore del sapere e l'allievo recepisce, esercitandosi prevalentemente a casa.
Si utilizza il termine "flip" in quando viene ribaltata la modalità in cui vengono proposti i contenuti e i tempi utili per l'apprendimento.
Si tratta di una modalità di insegnamento (supportata da tecnologie) in cui si invertono i tempi e i modi di lavoro. Non è tanto la classe ad essere “capovolta” quanto il normale schema di lavoro in classe.
Tipicamente, infatti, si ha un primo momento in cui l’insegnante spiega (fa “lezione”) seguito da un secondo momento in cui agli studenti sono assegnati problemi da risolvere tipicamente da svolgere a casa (i “compiti a casa”).. L'insegnante diventa quindi un supporto alla comprensione di quanto appreso a mano a mano dagli allievi e dovrà impiegare il proprio tempo in questo processo di passaggio dall'ampliamento delle conoscenze all'acquisizione di capacità e competenze.


Un nuovo modello educativo che auspicabilmente potrebbe essere adottato da insegnanti e scuole, per incrementare sensibilmente l'efficienza del sistema scolastico, la soddisfazione di insegnanti, alunni e genitori.
Un nuovo paradigma in grado di trasformare le relazioni, per riportare studenti, insegnanti e anche genitori al centro del processo educativo, favorendo creativita', condivisione, espressione dei talenti e lavoro di gruppo.
 
Ecco un video per capire meglio:

http://www.lacimetta.com/2013/09/13/flipped-classroom-o-classe-rovesciata/

 video a casa = ¡ıןɐʇuoɹɟ ıuoızǝן ǝןןɐ oʇɐɔıpǝp odɯǝʇ ןı ǝɹınuıɯıp

Flipped learning, ovvero la metodologia dell'insegnamento capovolto.

L'immagine fa vedere quali sono le proposte che possono essere fatte dagli educatori per guidare gli studenti nel processi di apprendimento, ma si sofferma anche su cosa produrranno gli studenti dopo aver sperimentato e utilizzato le risorse segnalate dai docenti.
 

 
 
La consapevolezza che ogni individuo ha un suo modo d’essere, sarebbe bello riuscire ad avvicinarci alla "didattica inclusiva", fornendo del materiale didattico il più semplice possibile, fruibile senza problemi anche da chi ha difficoltà nella lettura; dedicando più tempo agli alunni, in modo da supportare chi ha più bisogno senza annoiare chi è più bravo; fornire dei compiti diversificati e più coinvolgenti per gli studenti più bravi.
L'insegnamento capovolto va nella direzione della soluzione di questi problemi e  promette anche molto di più!
 

domenica 24 novembre 2013

MAIUSCOLO-minuscolo e Corsivo

Non tutti i colleghi concordano
ma da quando penso ai DSA,
 IO sono completamente d'accordo 

MAIUSCOLO-minuscolo e Corsivo




Uno spot x Natale...da condividere ;)

Pensare agli addobbi per Natale divento semplicemente melanconica...ma qst SPOT mi fa riflettere!
Forse è sufficiente dedicare il Natale a qlc e tutto può cambiare :)
A MIO FIGLIO
"Give someone a Christmas they'll never forget"
(regalare a qualcuno il Natale che non dimenticherà mai)
Video Marketing virale selezionato in Media Marketing

sabato 23 novembre 2013

Letto-scrittura...aiutare il bambino!

   Metodo Fonico Sillabico

Tale metodo si rivolge a bambini con disturbi specifici dell'apprendimento della lettura e della scrittura, disturbi del linguaggio e a soggetti con ritardo mentale di varie entità.  Questo si basa sulla sillaba, considerandola un’unità linguistica più facilmente identificabile rispetto ai singoli fonemi/grafemi. Diversi studi confermano che la segmentazione sillabica sia più semplice di quella fonemica.

La sillaba è dunque al centro di questo metodo di insegnamento, costituisce il punto di partenza per l’analisi e la sintesi dei segmenti in una parola.

Prima caratteristica è quella di associare ad ogni sillaba un simbolo figurativo, sempre il medesimo per ciascuna sillaba, importante che tale oggetto faccia parte dell’esperienza e del lessico dei bambini. Grazie a queste immagini il bambino automatizzerà più facilmente il legame esistente tra simbolo grafico e suono corrispondente.

Si parte da vocali, dittonghi e sillabe dirette, si arriva alle sillabe complesse e, per finire, vengono proposti brevi enunciati e semplici frasi. Si presentano sempre parole che abbiano un significato condiviso, allo scopo di facilitare e motivare l'apprendimento della lettura e della scrittura. Caratteristica, infatti, del metodo è il proporre contemporaneamente lettura e scrittura: in tal modo il bambino può verificare la correttezza dell’associazione tra lettere e suoni nelle sillabe, e poi nelle parole attraverso la produzione scritta di sillabe.

Un'altra caratteristica fondamentale del metodo è l'utilizzo dei vari canali: uditivo, visivo, tattile e cinestesico. A seconda delle difficoltà del singolo bambino vengono privilegiati isolatamente o simultaneamente uno o più canali sensoriali, che mediano e rinforzano l'acquisizione del codice alfabetico.

Si guiderà il bambino a compiere una segmentazione della frase in parole e della parola in sillabe, con una scansione del ritmo non solo nel tempo, ma anche nello spazio (ad esempio: scansione spaziale da sinistra a destra, attuata con battute di mano sul tavolo, come rinforzo visivo alla segmentazione).

Questo metodo nasce dalla convinzione che l’acquisizione della lettura e della scrittura è, oltre all’adeguato sviluppo dei prerequisiti necessari all’apprendimento della lingua scritta, anche il risultato di un certo metodo di insegnamento fondamentale risulta quindi la didattica applicata nelle scuole.

http://www.nostrofiglio.it/Bambino-7-13-anni/scuola/11_consigli_per_aiutare_il_bambino_a_leggere_bene.html

AIUTARE IL BAMBINO A LEGGERE

11 consigli 

martedì 19 novembre 2013

DIRITTI del NATIVO DIGITALE





Un decalogo, disegnato e vocalizzato da un bambino, montato completamente grazie a un tablet, che rappresenta 10 importanti principi che tutti i genitori, gli educatori e gli insegnanti dovrebbero sempre tenere presenti.  



Com’è noto, il fenomeno dei nativi digitali nasce nel momento in cui Prensky ne fa un’operazione pubblicistica intorno al 2000.
Oggi si condivide il fatto che trattasi di una nuova forma di intelligenza (Intelligenza digitale) e che il suo peso è destinato ad incidere drasticamente sulle sorti dell’apprendimento dei prossimi anni, e quindi dell'istruzione nel suo complesso.
Gli alunni delle nostre scuole dell’obbligo e non solo di quelle sono tutti nativi digitali e come tali le scuole dovrebbero cominciare a considerarli.
La scuola dovrebbe riuscire a colmare alcune lacune di comprensione, pena la sua assoluta obsolescenza.
 

 
http://www.bimbichenavigano.com/infografica-la-touch-screen-generation/

lunedì 18 novembre 2013

VOTI a scuola

Si deve imparare, non per la scuola, ma per la vita!
Proverbio
 "Imparare è un'esperienza,
tutto il resto è informazione"
Albert Einstein
 
 
Un Numero

Le Pagelle 

Voto e ansia


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mercoledì 13 novembre 2013

G...Gufo!

Animale del Bosco:
OWL
Gli_animali_del_bosco/Il_gufo

Simboleggia l’acquisizione di una saggezza conquistata attraverso i libri.
Se appare in sogno una civetta o il gufo, sembrano simboleggiare la chiaroveggenza e la veglia spirituale, attributi della saggezza, latenti nelle tenebre dell’inconscio e che, attraverso il sogno, affiorano alla conoscenza!

LEGGENDE
ilpontesulmare: vecchio - gufo

Mandala x Bambini

Io li propongo sempre e loro li adorano!
Mandala x bambini 

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venerdì 8 novembre 2013

Quando una stella muore - GIORGIA

Quando una stella muore
02-10-2013
Da venerdì 4/10 suona in radio “Quando una stella muore” di Giorgia. L'ho ascoltata poco fa: è talmente intensa e vera che fa...male! "Cambia il cielo, cambia la musica dell'anima..."
ecco come inizia la canzone ...che esplode nel cuore, senza neanche dover passare dalla testa. Morbida, vellutata con il ritmo che aumenta e diventa da profondo a intenso come una liberazione che arriva da lontano.
...è il primo singolo del nuovo album uscito il 5 novembre.

 

Testo

Quando Una Stella Muore

Cambia il cielo
Cambia la musica dell'anima
Ma tu resti qui con me

Tra lo stomaco e i pensieri più invisibili
e da li non te ne andrai

La vita cambia idea, cambia le intenzioni
e mai nessuno sa come fa

Quando una stella muore
Che brucia ma non vuole
Un bacio se ne va
l'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore fa male, fa male

Troppe notte sotto agli occhi porto livide
ho imparato a modo mio
a leccarmi le ferite più invisibili
perchè è così che si fa

Ma la via cambia idea e cambia le intenzioni
e mai nessuno sa come fa

Quando una stella muore
che brucia ma non vuole
un bacio se ne va
l'universo se ne accorgerà
quando una stella muore, fa male

a metà tra il destino e casa mia
arriverà la certezza che non è mai stata colpa mia
non è stata colpa mia

Un bacio se ne va
l'universo se ne accorgerà
quando una stella muore
fa male

giovedì 7 novembre 2013

sabato 2 novembre 2013

Insegnamento letto-scrittura


Insegnamento della lettura e scrittura
 
Metodo" globale relativo misto " 
con l’integrazione del computer
 
Tale metodo è proposto a tutta la classe, compresi i bambini che presentano disturbi negli apprendimenti.
 
 
Introduzione
Dalla presentazione delle future classi prime, da parte delle colleghe della scuola dell’infanzia, si prevede la classica situazione in cui tre o quattro alunni presentano difficoltà nella letto- scrittura fin dai primi giorni di scuola.
Poiché il linguaggio scritto deve essere appreso, per acquisire un tale strumento è indispensabile possedere una serie di pre - requisiti legati alle competenze logiche sullo spazio circoscritto, alla seriazione, alla direzione e alla simbolizzazione.
Se questi concetti non sono presenti emergono una serie di difficoltà dovute all’immaturità delle competenze che spesso non possiedono.
 
Succede spesso, infatti, che ci siano bambini che presentano maggiori difficoltà nell’orientamento spazio temporale e nella discriminazione delle forme oppure nella percezione uditiva e visiva, nella coordinazione oculo - manuale e nella riproduzione sequenziale.
Per gli studi seguiti e per esperienza personale molti di questi saranno poi coloro che evidenzieranno difficoltà più o meno gravi nell’apprendimento della lettura e scrittura.
 
Infatti, dall’esame dei loro primi lavori si possono facilmente vedere dei tracciati molto irregolari e dei prodotti molto pasticciati per lo sforzo nel dover procedere da sinistra verso destra o a riprodurre gli anelli in senso sinistro- giro.
 
Capita, inoltre, che presentino difficoltà nelle pressione oppure che non abbiano abitudini neuromotorie ben definite e quindi scrivono un po' con la destra e un po' con la sinistra. A questo punto il lavoro si differenzia e l’applicazione strumentale avviene su più fronti. 
                
a.     In base alle difficoltà rilevate sarà utile preparare una serie di schede che migliorino i movimenti fini della mano, i tracciati, la direzione etc.
Queste saranno rese via via più difficoltose intervenendo cioè con comportamenti che predispongano al superamento delle difficoltà e al rinforzo positivo.
Saranno inoltre integrate da ulteriori lavori manuali e dall’uso delle diverse tecniche pittoriche utili per migliorare le competenze grafo- motorie, il ritmo e la seriazione. 
                
b.     Parallelamente sarà avviata la presentazione del "metodo globale relativo misto"per l’apprendimento della letto-scrittura, rivisto e adattato alle diverse situazioni che si presentano. 
                
Tale metodo si ispira al metodo globale del Mialaret, ma ben presto se ne distacca in quanto quest’ultimo prevede un procedimento ed un’applicazione troppo lunga che finirebbe col danneggiare sia le attese dei bambini sia quelle dei genitori, i quali frequentemente vivono anch’essi le ansie sui progressi dei propri figli. Pensato dall’autore come un metodo rispettoso dei tempi di maturazione del bambino per un’applicazione rigorosa richiede un periodo molto lungo di apprendimento anche per i bambini che non presentano tali disturbi.
Il metodo analitico, invece, pone subito il bambino dislessico o disgrafico di fronte alla sua difficoltà che inizialmente è quella di non riconoscere determinati grafemi e di scambiarne l’orientamento mettendolo davanti alla sua difficoltà che è quella di non saper riprodurre il modello proposto in modo esatto. E’ risaputo, infatti, che scambia ripetutamente la "p" con la" b" e la "d"; la "f" con la "v", la "a" con la "o".
Quest’ultimo lo pone subito davanti ad una serie di applicazioni negative e di prodotti pasticciati.
 
Il metodo più efficace risulta il "metodo globale relativo misto".
 Partendo dal vissuto del soggetto si compongono delle frasi dalle quali sono enucleate alcune parole. Le stesse parole devono servire da modello per trovarne altre che abbiano sillabe uguali. Si potrà perciò continuare con un gioco di composizione e scomposizione delle parole che per il bambino risulta molto gratificante.
All’improvviso quasi per magia, si accorge di saper leggere e scrivere brevi parole e frasi; risulta così una scoperta che li riempie di gioia.
 
Itinerario didattico
1) fase
Inizialmente si presentano alcune frasi che saranno scritte alla lavagna e su strisce di carta; queste dovranno scaturire da tutto ciò di cui si è parlato, dalle loro emozioni, o gioie.
Saranno applicate alle pareti e i bambini dovranno leggerle all’unisono e scriverle sul proprio quaderno per la durata di quindici o venti giorni. L’insegnante insieme agli alunni pronuncerà molto lentamente le parole quasi sillabando facendo scorrere l’indice sotto le parole pronunciate tutte intere ma molto lentamente a voce alta facendo una piccola pausa fra una parola e l’altra. Inizialmente le frasi da scrivere alla lavagna non dovranno contenere i digrammi o sillabe anomale, al fine di facilitare al massimo l’unione consonante vocale.
 
2) fase
Subito dopo la lettura individuale sarà eseguita ad alta voce, alla lavagna o su carte applicate alle pareti.
Si procede per altri dieci o quindici giorni con la copia delle frasi sul quaderno o di autodettato di parole sempre e solo con l’uso dello stampato maiuscolo.
Questa fase sarà completata con la lettura delle frasi scritte sul quaderno e autodettate.
Successivamente ogni frase diventerà oggetto di composizione e ricomposizione della frase per dare avvio alla memorizzazione, al riconoscimento e all’analisi stessa della frase.
Ogni bambino dovrà avere la sua busta con le sue striscioline da scrivere, leggere e poi separare prima con una barra verticale e poi con le forbici.
Le parole mescolate dovranno essere riconosciute e poi posizionate per la ricomposizione. Il divertimento continua con il gioco del domino: si analizzano le parti simili delle parole: casa-sale, remo-more, rete-tetto, etc. così di seguito si formeranno parole sempre nuove. Questo gioco di composizione e riscomposizione delle parole per il bambino risulta molto gratificante.
All’improvviso quasi per magia, ogni bambino si accorge di saper leggere e scrivere brevi parole e frasi. Questa scoperta li riempie di gioia e alla domanda ,come hai fatto a imparare a leggere e a scrivere?
Con tanta soddisfazione risponde: -da solo-.
Solo quando i bambini avranno acquisito determinate abilità relative alla lettura e scrittura delle parole si potranno presentare i singoli grafemi o fonemi.
 
3) fase
Questi ,infatti ,si differenziano in base alla posizione delle stanghette o dei cerchietti che li costituiscono: pensiamo alla –p o alla b e alla –d; alla f- o alla v- alla a oppure alla o.
Il lavoro dovrà essere individualizzato e ogni bambino dovrà esercitarsi con l’uso dello stampato maiuscolo, minuscolo e col corsivo nel rispetto dei suoi tempi e delle sue difficoltà. Il passaggio al corsivo deve essere spontaneo, sarà il bambino stesso che lo userà quando si sente di poter padroneggiare la nuova situazione. La formazione delle parole dovrà avvenire inizialmente con le lettere staccate in modo tale che lui e gli altri possano leggere nella sua scrittura.
Ogni grafema sarà staccato dall’altro e l’attacco delle varie stanghette avverrà automaticamente quando il bambino si sentirà sicuro e potrà padroneggiarne l’uso.
A questo punto tutti i bambini avranno imparato a leggere e a scrivere: alcuni correttamente e altri di meno. Per questi ultimi c’è la frequenza della seconda elementare e l’uso del computer con i programmi adatti e con l’uso della video-scrittura.
Questo si propone di ridurre le difficoltà nei bambini con disturbi negli apprendimenti o nei bambini che presentano ritardi nel linguaggio parlato.
Saranno queste impercettibili percezioni del saper fare che costruiscono giorno dopo giorno la stima di sè e ogni ulteriore passo auto-istruzionale.
  

METODO

Il punto di partenza sarà l'esperienza diretta del bambino, rievocata, analizzata in modo da evidenziare soprattutto gli aspetti temporali nelle diverse componenti.

Si cercherà di avviare la curiosità dei bambini, stimolandoli ad osservare, formulare domande, ipotesi e discussioni sulla documentazione  per cogliere le prime chiavi di lettura della realtà circostante.

La verifica
è quotidiana in quanto ogni risultato viene annotato per costruire, alla fine di queste batterie di lavoro, un profilo quanto più preciso possibile del livello di concettualizzazione di ogni singolo alunno e di conseguenza anche della classe.
                 
Bibliografia
1) G. Freinet, L’apprendimento della lingua secondo il metodo naturale, Firenze1968,
La nuova Italia
2) A. Minio, Il coraggio come amore, come vita, come educazione, Spoleto, CePASA 1994
3) G.Casula, Perché per mio figlio è difficile imparare a leggere? in "Interprofessionalità"gennaio,1997,CePASA,Spoleto 

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